Visita del Museo
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La metà del secolo segnò l'inizio della grande espansione economica industriale sul piano europeo.
La realtà ceramica monregalese giunse a tale appuntamento nelle condizioni più propizie: a sua volta in fase espansiva, per numero di unità produttive, penetrazione nel mercato, investimenti; divenuta ormai, da realtà cittadina, distrettuale. Nel giro di pochi anni dalla morte di Benedetto Musso (1849), si aprirono nuove fabbriche a Mondovì Carassone, Mondovì Borgato, Vicoforte e Villanova. I quattro decenni che seguirono furono la vera età dell'oro della ceramica monregalese, quella in cui si fissarono per sempre i caratteri della produzione Vecchia Mondovì: un biscotto in terraglia dolce, con foggiature non particolarmente elaborate; una decorazione a transfer print secondo l'iconografia in voga in tutta Europa (in particolare chineserie) oppure che usava pennello, spugne intagliate, timbri a merletto e mascherine per ottenere tipologie di sapore popolare, di impatto coloristico e di rapida esecuzione.
Giuseppe Besio, Piandellavalle (1841-1850); Borgato Curassa (1850-1884); Piandellavalle (1867-1884)
Giovanni Battista e Stefano Magliano, Piandellavalle (1850-1859)
Lorenzo Montefameglio e Luscaris, Piandellavalle (1859-1867)
Alessandro Musso, Carassone Via Nuova (1849-1879)
F.lli Benedetto, Giacomo, Felice Musso, Carassone Via Nuova e Carassone
Follone (1879)
Giovanni, Giuseppe e Maria Messa, Borgato (1860-1876); Rinchiuso (1876-1884)
Luigi Gribaudi, Vicoforte Moline (1849-1893)
Annibale Musso, Villanova Giardini (1851-1877)
Giuseppe Barberis, Chiusa Pesio (1836-1866)
Lorenzo Montefameglio, Mombasiglio (1870-1878)
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