Visita del Museo
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Il procedimento consisteva nell'inchiostrare con un colore per ceramiche, solitamente blu o nero, una lastra di rame precedentemente incisa; il disegno veniva poi trasferito su una carta particolare che, applicata con pressione sulla superficie dell'oggetto da decorare, ne riportava il motivo.
Questa tecnica, introdotta alla metà del Settecento in Inghilterra, è attribuita all'irlandese John Brooks o a John Sadler di Liverpool: essa incontrò enorme successo e nel corso dell'Ottocento si diffuse in tutta l'Europa, consentendo di produrre in serie interi servizi da tavola a costi nettamente inferiori rispetto al vasellame dipinto a mano.
L'impiego del transfer print a Mondovì poté contare sulla lezione della prestigiosa manifattura savonese di Giacomo Boselli, presso la quale fece il suo apprendistato Benedetto Musso.
Importante fu anche l'esperienza torinese. Nel 1824 F. Dortu, J.-F. Richard e H. Véret, ceramisti di Carouge, impiantarono a Torino una fabbrica di ceramica. Tipici di tale produzione erano piatti a transfer print in marrone con vedute di Torino o con soggetti vari, come bambini che rubano la frutta, ben imitati dalla manifattura Musso di Mondovì.
A partire dagli anni '80 del Settecento lo Staffordshire cominciò a produrre molti servizi in terraglia stampati in blu, a quell'epoca l'unico colore, tra quelli a disposizione, in grado di rimanere stabile alle alte temperatura del forno. Una delle principali fonti di ispirazione era rappresentata dalle ceramiche cinesi, largamente importate in Gran Bretagna.
Immensa popolarità conobbe il willow pattern (motivo del salice), prodotto per lungo tempo dalle manifatture inglesi e, in seguito, anche nel continente e in America.
Il motivo decorativo Ferrara Castle (castello di Ferrara), tratto da una stampa incisa da William Brookers, fu molto utilizzato dalla manifattura Wedgwood a partire dal 1832 e ancora nel XX secolo, soprattutto per i servizi da tè.
Il disegno rappresenta un porto italiano con il castello dei duchi d'Este sulla sinistra; un canale collega il porto con il fiume Po, solcato da un gruppo di navi estrapolate da una serie di incisioni disegnate da Samuel Austin e pubblicate nel 1832 sul “Lancashire Illustred”.
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