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“Forme di Luce”, Dal Museo dei Lumi artisti internazionali modellano la luce
26-11-2012

"Forme di Luce", Dal Museo dei Lumi artisti internazionali modellano la luce

Le lampade di Chanukkah del Museo ebraico di Casale Monferrato
al Museo della Ceramica di Mondovì

La mostra si inaugura sabato 1° dicembre, aperta fino al 27 gennaio 2013
Diciotto artisti internazionali interpretano la chanukkia, candelabro ebraico



Una nuova mostra è in arrivo al Museo della Ceramica di Mondovì: dopo il successo de’ "La fabbrica dei sogni" di Giorgio Laveri, sarà ancora la volta dell’arte contemporanea, con particolare riferimento alla ceramica.

Si tratta di “Forme di luce. Dal Museo dei Lumi artisti internazionali modellano la luce”, che si inaugura sabato 1° dicembre alle 18,30 e vede esposte 19 lampade di Chanukkah (la festa ebraica delle luci) provenienti dal Museo dei Lumi di Casale Monferrato.

La mostra è a cura di Christiana Fissore, in collaborazione con Claudia De Benedetti e Elio Carmi, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo e della Città di Mondovì, e sarà visitabile fino al 27 gennaio 2013, data in cui si celebra la Giornata della Memoria e durante la quale verranno accese ritualmente le chanukkiot in esposizione.

Le lampade presenti a Mondovì sono state selezionate dallacollezione di oltre cento “lumi” del Museo ebraico casalese, prediligendo le creazioni in ceramica: in questo modo si viene ulteriormente a marcare la matrice culturale ebraica del Museo (nato su iniziativa di Marco Levi, ultimo rappresentante della comunità ebraica monregalese, scomparso nel 2001) e lo storico retaggio ebraico di Mondovì, che ci ha lasciato una preziosa sinagoga nel quartiere di Piazza.

Questa importante collezione, parallelamente alla presenza di alcuni suoi pregiati pezzi nel Museo della Ceramica di Mondovì, dopo essere stata ospitata a Parigi e a Gerona, ora sarà anche ad Amsterdam. Joel Cahen, direttore del Museo Ebraico di Amsterdam, ha scelto 25 opere che saranno esposte fino al 27 gennaio nelle sale della Sinagoga portoghese del Joods Historisch Museum.

La chanukkiah, tipico candelabro a otto bracci (più uno per l’ampolla di olio), è stata reintepretata da numerosi artisti di fama: in particolare i pezzi presenti in mostra a Mondovì sono quelli creati da Mimmo Paladino, Arman, Roland Topor, Ugo Nespolo, Antonio Recalcati, Emanuele Luzzati, Roberto Barni, Elio Carmi, Eugenio Carmi, Enrico Colombotto Rosso, Vincent Maillard, Georges Jeanclos, Silvio Vigliaturo, Luigi Mainolfi, Giosetta Fioroni, Marco Silombria, Margherita Levo Rosenberg, David Gerstei.

Le opere sono di grande pregio e originalità, oggetti pieni di fascino e rivisitati con gli occhi dell’artista, che spesso ha reinventato unanuovaforma per quell’oggetto che ce l’ha già.

La festa di Chanukkah ricorre nel mese di dicembre del calendario italiano (quest’anno si festeggia dall’8 al 16 dicembre) e ricorda l’epopea  dei fratelli Maccabei, che nel II secolo A.C. guidarono la rivolta del popolo ebraico della Giudea contro il regime della monarchia seleucide della Siria.

Il Tempio di Gerusalemme era stato profanato e saccheggiato; dopo la vittoria contro l’oppressore venne riaccesa la menorah, simbolica lampada a sette bracci che deve rimanere permanentemente  accesa nel Tempio, alimentata da puro olio d’oliva. L’olio era appena sufficiente per una sola giornata, ma durò miracolosamente  per otto giorni, giusto il tempo necessario per produrre nuovo olio puro. Da allora, per celebrare la vittoria contro l’oppressore e il miracolo dell’olio per otto giorni viene acceso un candelabro a otto bracci chiamato chanukkiah, ogni giorno un lume in più rispetto al giorno precedente.

La festa ricorda simbolicamente anche il contrapporsi della luce e delle tenebre, quasi a ricordare il valore universale della rinascita della luce.

La Mostra vuole essere anche un omaggio alla memoria di Marco Levi, ideatore e fondatore del Museo, ultimo ebreo della storica Università Israelitica di Mondovì,  che accendeva sempre la “sua” chanukkiah, che farà parte della Mostra,  e la esponeva ben in vista dietro la finestra della sua abitazione verso  Piazza Statuto, oggi Piazzetta Marco Levi.  

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