Maschera
Maschera

Visita al Museo
La nascita della terraglia a Mondovì
navigazione tra le sale del Museo


Sala 3 - La nascita della terraglia a Mondovì

La porcellana era stata l'indiscussa protagonista della produzione ceramica del Settecento.
La nascita della Compagnia delle Indie Orientali aveva consolidato gli scambi commerciali con Cina e Giappone, che smerciavano verso i porti dell'Occidente, oltre a sete, lacche, tè, spezie, anche ingenti quantitativi di porcellane.
In Europa il potere seduttivo della porcellana orientale, con le sue forme e i suoi tradizionali decori, fu enorme. Per abbatterne gli alti costi, intorno alla metà del secolo chimici e imprenditori diedero l'avvio a studi e sperimentazioni volti alla produzione di un materiale che ne possedesse le caratteristiche specifiche, come il corpo bianco e la resistenza alle alte temperature, ma che si potesse produrre industrialmente.
L’inglese Josiah Wedgwood, pioniere della Rivoluzione Industriale, perfezionò questo materiale ottenendo nel 1763, come egli stesso disse, «un tipo di terraglia da tavola di aspetto del tutto nuovo rivestito di una vetrina ricca e brillante in grado di sopportare brusche alternative di caldo e freddo e di color crema», nota come cream ware.
Il successo fu straordinariamente rapido e i prodotti Wedgwood si diffusero in tutta Europa, creando una forte concorrenza alle fabbriche di maiolica e di porcellana.

Le ceramiche liguri

Tra i vari mercati raggiunti dai nuovi prodotti ceramici vi fu la Liguria. Il savonese Giacomo Boselli (1744-1808), iniziò a produrre la terraglia alla Wedgwood nell’ultimo ventennio del Settecento.
Fondamentale trait d’union per l'inserimento di Mondovì nel circuito dell’innovativa produzione di terraglia all'uso inglese fu Benedetto Musso di Savona (1782-1849), che aveva fatto il suo apprendistato presso la manifattura di Boselli e che a partire dal 1805 fu attivo nella fabbrica Perotti a Mondovì Rinchiuso.
Nella seconda metà del Settecento si affermò ad Albisola la lavorazione di vasellame di terracotta rivestito di vernice piombifera addizionata a manganese.
La sobria eleganza conferita a questa ceramica dal rivestimento nero e dalla lucentezza quasi metallica, si espresse soprattutto nel vasellame destinato alla mensa popolare e in oggetti di fattura più raffinata, anche ispirati alle produzioni di black basalt ware di Wedgwood.

navigazione tra le sale del Museo


Condividi

 
images/slice/visita/visita06.jpg images/slice/visita/visita02.jpg images/slice/visita/visita09.jpg images/slice/visita/visita00.jpg images/slice/visita/visita04.jpg images/slice/visita/visita05.jpg images/slice/visita/visita01.jpg images/slice/visita/visita03.jpg images/slice/visita/visita07.jpg images/slice/visita/visita08.jpg images/slice/visita/visita10.jpg