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Hotel Moderne, scene di paesaggi perduti
03-07-2014

Hotel Moderne, scene di paesaggi perduti

L'associazione culturale Le Cercle Rouge ritorna al Museo della Ceramica di Mondovì per presentare un adattamento dal dramma di Anton Cechov Zio Vanja: Hotel Moderne - Scene di paesaggi perduti.



La forma utilizzata per l'allestimento della pièce è quella dell'installazione video teatrale, una trasposizione in chiave moderna dell'opera Zio Vanja nella quale il confronto tra il mondo rurale e quello cittadino della Russia di fine Ottocento si cala in un contesto appartenente al nostro territorio in continua trasformazione.
L'adattamento dall'opera di Cechov prende spunto dalle sceneggiature di due versioni cinematografiche dell'opera Zio Vanja: l'una di Andrej Koncialovskij, Dyadya Vanya del 1970 e l'altra di Louis Malle, Vanja on 42nd Street del 1994. Il ricorso al linguaggio cinematografico è una scelta fatta per ristabilire un equilibrio col testo cechoviano, per colmare la nostra distanza culturale e linguistica.
Il tributo al cinema, accostandosi ad un classico russo, era quasi un passaggio obbligatorio perché, se è vero che il cinema è stato inventato in Francia dai fratelli Lumière, il cinema inteso come insieme di tecniche di ripresa e di montaggio, è nato in Russia con Sergei Eisentein e Dziga Vertov, pionieri di questo nuovo linguaggio, che magicamente tradussero la realtà in sequenze cinematografiche.

La pièce.
Zio Vanja è la cronaca di una famiglia e del suo ambiente nella Russia di fine Ottocento intorno alla situazione di un podere in campagna, con l'emergere di rivalità, di interessi diversi, di amori non corrisposti, dei problemi di tutti i giorni.
La scrittura di Hotel Moderne procede proprio dalle sfuggenti alternanze di aspirazioni e rinunce che caratterizzano i personaggi cechoviani nelle loro divergenze sociali e generazionali e le immerge nel nostro mondo e nelle sue problematiche sociali che affiorano dai cambiamenti ambientali, strutturali e comportamentali.
L'atmosfera della pièce prende corpo dallo stato d'animo dei personaggi in un dialogo tra scena e video laddove il video è un ampliamento dello spazio scenico in cui la drammaticità non è data dal movimento dell'azione bensì dalla staticità di essa e la vita quotidiana si sviluppa senza movimenti esteriori perché qualsiasi cosa capiti ...la vita continua.

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